"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

12 ottobre 2012

Consiglio Comunale di Catania: c'è puzza, ma non di soldi

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di Antonio G. Pesce - A metà seduta, nel consiglio comunale di ieri sera, Valeria Sudano (Pid) e Francesco Navarria (Misto) hanno dato vita ad un simpatico siparietto, al centro del quale era il problema dell’informazione a Catania. La Sudano rettificava il contenuto di un articolo apparso, sulla stampa locale, proprio ieri, e riguardante il bilancio comunale,mentre Navarria faceva notare il buio calato sui lavori della suprema assise democratica della città. Ahu, belli! E noi che ci stiamo a fare qui?!

Partiamo in grande spolvero. Il presidente, Marco Consoli, ha con classe e autorevolezza gestito una contestazione da parte di una signora del pubblico e calmierato il consigliere Antonio Bonica (Fls) che battibeccava con la dott.ssa Ligresti. Autorevolezza e classe che potrebbero esprimersi in consessi più ampi? Chissà! Dopo l’apertura dei lavori, ha chiesto la parola Saro D’Agata, capogruppo Pd. Il più ciceroniano dei consiglieri non ha mancato l’occasione: seppur con qualche chilo in meno – ci è parso – le sue saette contro l’amministrazione, rea di non provvedere al pagamento degli stipendi dei dipendenti comunali, si sono infilzate nel punto più dolente. In replica, sarà l’assessore Roberto Bonaccorsi ha rispondergli: l’ente (il comune cioè) vive di risorse proprie e di trasferimenti statali. Ora, quelle proprie non ci sono: non c’è avanzo di cassa… insomma, soldi da parte non ce ne sono, e basta un intoppo perché i conti vadano a ramengo. E i trasferimenti statali? Be’, quelli ci sono stati, con un provvedimento ad hoc da parte del ministero degli Interni, ma solo per le regioni a statuto normale. Infatti, per chiarire la cosa, mentre voi, lettori, vi sorbite l’ultima granita dell’estate o il primo cappuccino dell’autunno, Stancanelli sta volando a Roma. Vediamo che ci porta: speriamo non il solito souvenir delle bancherelle.

Manlio Messina (Pdl) ha ricordato il defunto vicesindaco Arcidiacono, e ha chiesto un minuto di silenzio per ricordarlo in seduta di consiglio. Un minuto soltanto di silenzio, alla fine del quale è toccato al focoso Vincenzo Castelli (Pdl) lanciare il proprio grido di speranza per una Sicilia più giusta, non ridotta a “banca dati” ma centro di cooperazione del Mediterraneo, invitando poi l’amministrazione a non far mancare la presenza dei vigili urbani alle uscite delle scuole, soprattutto in previsione della loro riapertura. Il capogruppo Pid, la Sudano, dopo aver contestato le notizie di stampa circa un falso in bilancio dell’ente, ha proposto di procurare forze nuove a quelle ormai ridotte al lumicino dell’ufficio tecnico, anche al fine di snellire le pratiche di sanatoria e fare così cassa. Bandendo concorsi e infoltendo la macchina burocratica? No, riqualificando personale già dipendente, col titolo di geometra, che attualmente svolge altro incarico. Ottima idea.

Navarria si è sentito ‘ispirato’ – ha detto – non appena ha visto entrare Bonaccorsi in aula, e gli ha chiesto non solo dello stipendio dei dipendenti comunali, ma anche della partecipate. I due si incontreranno in commissione proprio oggi per discutere della cosa. Antonio Bonica, invece, non si sente ispirato dai cassonetti (e mica a torto). Ha fatto notare che non sono equamente distribuiti sul territorio comunale: qualcuno ne ha anche una decina davanti casa. E non difficile immaginare quanto poco piacevole sia.


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