"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

Profilo biografico

Sono nato a Catania l’11 giugno del secolo scorso (correva l’anno 1978), da Mario, operaio metalmeccanico oggi in pensione, e Angela Genovese. Nel 1992 mi iscrivo al liceo classico statale Mario Rapisardi, convinto che non sarei stato capace di superare neppure il primo anno. Sono, invece, anni di grandi soddisfazioni negli studi e di grandi passioni personali. Ricordo ancora la biblioteca dell’istituto, che contribuii a coltivare per ben tre anni: era il mio giardino.
Maturatomi nel 1997 con pieni voti, mi iscrivo a Filosofia nell’ateneo catanese. Ci rimango cinque anni, studiando con entusiasmo di tutto, fuorché le famose discipline “psicologiche, sociologiche e pedagogiche”, necessarie per l’iscrizione alla Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario (SSIS). Impiego quasi un anno per stendere la tesi: leggo la monografia che il filosofo americano Mark Lilla ha dedicato a Giambattista Vico (G. B. Vico: The Making of an Anti-Modern, 1994). La tesi ha un discreto accoglimento, anche per via della lettura metafisica che condivido con alcuni lettori americani.
Con l’ennesimo ottimo risultato, il classico foglio di carta e la speranza dei giovani (ritenuti) di talento, vinco il concorso per entrare alla SSIS. Due anni di studio, di viaggi e di tirocinio. Se si esclude il pedagogismo delirante, degradante e dilagante, sono stati due anni bellissimi. Peccato che, frattanto, il Ministero della Pubblica Istruzione abbia tagliato qualcosa come 80mila cattedre.
Nel 2007 entro nella scuola di dottorato in Filosofia e storia delle idee del dipartimento di Scienze Umane di Catania, addottorandomi tre anni dopo con una tesi sull'etica dell'intersoggettività nell'attualismo di Gentile. 
Il mio percorso di ricerche prevede lo studio della ‘destra’ gentiliana e i suoi rapporti con l’ontologismo rosminiano, e il pensiero di s. Agostino e s. Tommaso. L’atto del pensiero, infatti, è l’atto d’essere che ci è proprio: un atto di pensiero non pensabile ma pensante. È Vita.