"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

14 settembre 2010

L'ACCENDINO MESSIANICO E LA BENZINA ISLAMICA



Di Antonio G. Pesce- Nessuno tra quelli che hanno cominciato a leggere queste righe avrebbe il coraggio di bruciare un libro. Forse, in vita non si avrà neppure sgualcita una pagina. Al massimo, qualche sottolineatura a matita di un paio di versi su un’antologia scolastica (sperando di non farsi beccare dal prof). Niente più.

Credo non si tratti di bibliofilia, ma di semplice buonsenso. Quantunque l’era moderna sia quella della carta, e che di carta moriremo sepolti, tra scartoffie burocratiche e attacchi di grafomania compulsiva. Ma cambia qualcosa se il piromane sia un pastore evangelico di un paesino sperduto della Florida e il libro una copia del Corano? Credo sì – cambia molto. Passi che nella vecchia Europa si brucerebbe perfino il Papa, reo di non dar ragione ai mercanti della laicità tanto al chilo, che alla Chiesa Romana vogliono sostituire quella ‘illuminata’ (e scarsamente illuministica). Ma nella tollerante America atti del genere non dovrebbero essere tollerati. E infatti non lo sono. Terry Jones, il millenarista che si batte a colpi di accendino contro il barbaro infedele, è contrario alla costruzione, a suo dire abusiva, di una moschea nei pressi di Ground Zero, l’enorme vuoto rimasto dopo il crollo delle Torri Gemelle. E nonostante abbia tanto a cuore il piano urbanistico di Manhattan, si è beccato i rimbrotti del suo presidente, dell’intera amministrazione, del mondo intero, perfino del Vaticano.

Del Vaticano non gliene importa niente. E pare neppure del mondo. È stato invitato a recedere – e sembra stia allentando la corda – da Obama, che questa volta ha detto che ‹‹no, non si può fare››. Fin qui ci sono. Ma mi sono oscuri i motivi di tale proibizione. Non credo, infatti, che tanto clamore sia dovuto ad una particolare sensibilità bibliofila: il testo del Corano che andrebbe alle fiamme non è di particolare valore, trattandosi – da quel che ne sappiamo – di una comunissima copia in vendita sugli scaffali delle librerie di mezzo mondo. Né si temono incontrollabili ricadute sul clima mondiale o sulla funzionalità dei polmoni del focoso signore.

Tuttavia, non potendo sapere cosa passi per la mente di questi miei contemporanei – che bestemmiano le loro radici, fanno di tutta la pedofilia un fascio, non permettono la parola ad un tizio in talare bianca, ma poi raccolgono firme per impedire che si brucino un migliaio di pagine pagate per una manciata di dollari – mi limiterò a fare qualche domanda, sperando che pure questo – il porre domande – non rientri tra le nuove proibizioni della chiesa secolarismo.

Intanto, perché dovremmo occuparcene? Perché tanti appelli a un signore misconosciuto, con dei baffoni che ricordano il Far West di John Wayne? Nei paesi musulmani ogni giorno si brucia una bandiera di un paese occidentale; ogni giorno si assalta qualche ambasciata; non è mai permesso detenere oggetti sacri di altre religioni, e se anche sei un turista e passi di lì, vogliono che ti vesti come dicono loro (e li stai degnando di un po’ di soldi). Forse che qualcuno di noi se la sia mai presa più di tanto? Ce ne siamo fatti una ragione. E loro che ti fanno per uno che ha il cerino facile? Un putiferio.

E poi, da quando in Occidente c’è così tanto rispetto per la religione altrui? I cattolici sono arretrati, i protestanti bigotti, gli evangelici esaltati, gli ortodossi tirannici, e i Testimoni di Geova semplicemente sfottuti. Per carità! magari tutto a ragion veduta, ma fino a ieri si diceva che la religione era morta, il cristianesimo era morto, Dio era morto. E quello che di loro era rimasto vivo, doveva restare nel privato. Ora, addirittura, si scomoda il mondo secolarizzato per rinsegnare il galateo a uno spiritato. Non vi sembra un po’ troppo?

Ci sono tante cose che il libertarismo laicista non si sente di dire. Dopo trecento anni di boria modernista, fa però una certa impressione vederlo scolorare in viso. Ci si caga sotto, insomma, e si spera di portare a casa la pellaccia.


Pubblicato l'11 settembre 2010 su www.cataniapolitica.it

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