"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

11 novembre 2010

Scuola: il nuovo fronte cattolico contro il Governo?



di Antonio G. Pesce-
Il caso della giovane Karima, in arte “Ruby rubacuori”, non è l’unico a seminare zizzania tra il presidente del consiglio e il mondo cattolico. Se gli interventi di ‘Avvenire’ e ‘Famiglia Cristiana’ non sono stati morbidi, quello dell’Agesc, l’associazione che riunisce i genitori degli studenti delle scuole cattoliche, è durissimo.

‹‹Il taglio previsto dalla finanziaria 2011 – si afferma in un comunicato firmato da molte associazioni educative cattoliche – per scuole non statali non è una medicina amara: è una medicina mortale. Affossando la scuola paritaria, infatti, lo Stato procura un danno a se stesso, a tutto il sistema di istruzione e a tutta la società civile, sia dal punto di vista umano e culturale, sia dal punto di vista economico››.

Più che di una sforbiciata, si tratta di un salasso. Dei 534 milioni di euro previsti, alle scuole paritarie – tutte ovviamente, non solo quelle cattoliche – ne arriveranno il 47% in meno: un taglio di 281 milioni circa non poteva passare inosservato. Anche perché Maria Grazia Colombo, presidente Agesc, fa i conti in tasca allo Stato, mostrando come a suo dire si libererebbero risorse per tutto il comparto scuola, se quella paritaria venisse incentivata. Secondo la Colombo, lo Stato risparmierebbe attualmente circa 6 miliardi e 245 milioni di euro grazie alle paritarie, spendendo più di seimila euro per un bambino iscritto alla statale e solo 584 per uno alla privata. Settemila e cinquecento euro quelli di un alunno delle elementari statali contro gli 866. Consistente il risparmio pure per medie e superiori.

Il comunicato delle paritarie cattoliche non lascia dubbi sull’effetto che il ridimensionamento dei stanziamenti avrebbe :‹‹Se la scuola statale non ride, col suo 5% in meno di risorse – che scendono da 44 miliardi e 136 milioni a 42 miliardi e 30 milioni di euro per 7 milioni e 850mila studenti, vale a dire 5.354 € a studente – la scuola paritaria sicuramente ha di che piangere, perché scendere da 539 a 281 milioni di euro – per oltre un milione di studenti, vale a dire 267 € a studente – è insostenibile››.

Per questo la stoccata è pungente: ‹‹Tornare a prima della parità: è questo l’obiettivo di un Governo che ha fatto della libertà di scelta educativa un cavallo di battaglia della propria campagna elettorale?›› ci si chiede nel comunicato. E ancora: ‹‹E’ possibile dichiarare in Parlamento, per il voto di fiducia al Governo, che si darà “un sostegno diretto alla libertà di educazione” e dopo pochi giorni presentare una finanziaria che sferra un colpo mortale alla sopravvivenza della scuola non statale paritaria?››.

L’esito? Scontato: chiusura di molti istituti. Con una perdita non solo culturale e storica, ma anche sociale, trattandosi in alcuni casi di istituti non sempre per elite – si pensi al caso delle materne o, ancora, delle elementari.

Questo mentre il rettore dell’università cattolica del Sacro Cuore di Milano, Lorenzo Ornaghi, ha aperto l’anno accademico – il primo del suo ultimo mandato – lanciando i suoi strali contro i tagli “perversi” operati dal 2007 ad oggi nel campo della formazione universitaria. In platea ad ascoltarlo il Gotha del cattolicesimo lombardo, il cui orientamento politico è risaputo.


Pubblicato il 3 novembre 2010 su www.cataniapolitica.it

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