"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

14 luglio 2011

Sì al rendiconto, no a Cannizzo

Sì al rendiconto, no a Cannizzo 

di Antonio G. Pesce - A notte fonda il consiglio comunale di Catania ha approvato il rendiconto 2010. Il presidente Marco Consoli era stato perentorio: o si approvava entro il 17 luglio, o si rischiava il commissariamento da parte della ragione. Il che, visto quello sul commercio, non era proprio il caso.
La battaglia, però, c’è stata comunque, per quanto la possa dare un’opposizione che, seppur in questa occasione pare abbia agito di concerto, tuttavia rimane numericamente limitata. Così, i partiti della maggioranza, serrando le fila, hanno saputo superare le ben tre pregiudiziali presentate dalla minoranza. D’Agata, Castorina e la Lo Presti hanno tentato di far leva sulle contraddizioni dei partiti che appoggiano la giunta Stancanelli, ma per ben tre volte non hanno potuto che constatarne la compattezza.
Forse hanno considerato per evidente segnale di sfilacciamento, quello che potrebbe essere l’ennesimo collante di una maggioranza, che alla propria giunta di riferimento non le manda a dire. E che potrebbe darle un ulteriore colpo, magari chiedendo la testa dell’assessore Cannizzo. Perché Franz Cannizzo, assessore al commercio, è ormai oggetto di una interminabile sequela di critiche, quando addirittura non di piccate ironie per la propensione alle esternazioni da bacheca di Facebook, che non di dichiarazioni in aula. E questa maggioranza è ben diversa da quella che siede al parlamento nazionale. Qui, a Catania, forse perché Stancanelli non mostra molto appeal col carisma, non sono i partiti che poggiano sul governo, ma l’inverso.
L’artiglieria è quella di Salvo Di Salvo, capogruppo dell’Mpa a Palazzo degli Elefanti, il cui intervento, a dire il vero, era iniziato con una sfilettata al vetriolo. Gli erano parsi un po’ eccessivi i commenti, ascoltati nelle scorse sedute. Condivisibili, per alcuni versi, ma non capiva perché quelli personali. Cannizzo, dice ancora Di Salvo, è persona disponibile, basta iscriversi a Facebook e chiedergli l’amicizia per sapere quello che fa, e che progetti abbia per una città come Catania in apnea economica. Certo, ci sarebbe da sapere del regolamento sulle edicole, sui chioschi, sui paninari, ma intanto, sempre da Facebook, apprendiamo che il l’assessore si fa ispettore, sequestra camioncini di panini, per poi doversi scusare l’indomani, avendo preso un abbaglio.
I colpi non sono sparati a salve. Montemagno (Misto-Api) vuole vedere fino a che punto si può tirare la corda. Fa notare a Di Salvo la mancanza di coraggio: c’è un problema di maggioranza politica, ed egli è pronto a votare la sfiducia a Cannizzo. Ma la maggioranza è pronta? Gli risponde Manlio Messina (Pdl), dicendo che non servono esempi di coraggio. La maggioranza il coraggio ce l’ha da sé, e se nella seduta dedicata al commercio – chiede a questo punto al presidente Consoli di indirla al più presto – l’assessore non si sarà presentato con le idee chiare, allora se ne prenderà atto.
E siamo al secondo colpo. Il terzo lo spara Valeria Sudano, capogruppo del Pid. Più che attendere di essere sfiduciato, l’assessore Cannizzo dovrebbe dimettersi: la sua delega è di fatto commissariata dalla regione. Domanda perfida (ce ne scusi la Sudano), come soltanto una donna, se vuole, sa farne: a che serve allora Cannizzo? Comunque, aggiunge la Sudano, la contestazione della maggioranza nei suoi confronti non è dovuta al fatto che l’assessore non riceva se non su Fb, ma perché sa reprimere l’abusivismo, senza avere un progetto chiaro e propositivo del commercio in città.
L’ultima bordata è stata tosta. Anche il Pd, con Lanfranco Zappalà, concorda. Conclude il ‘processo’ l’attacco di Manfredi Zammataro (La Destra-As): Cannizzo paladino della legalità? E perché? Perché fa chiudere quattro paninari? Suvvia, Catania è invasa da centri commerciali, che mettono tenda con una celerità incredibile; le licenze commerciali vengono concesse con parsimonia, tanto che chi vuol mettere su un’attività deve andarsene a comprarle a peso d’oro da altri … qui non c’è – si chiede retoricamente Zammataro – un problema di legalità?
Difficilmente, comunque, la tanto attesa seduta sul commercio sarà indetta prima di settembre, dovendosi ancora approvare il bilancio. Da qui ad allora, fossimo in Cannizzo spereremmo in un’estate meno torrida di quella che si sta profilando. Speriamo che il nostro mare riesca a rinfrescare i bollori già emersi.


Pubblicato il 14 luglio 2011 su Catania Politica

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