
di Antonio G. Pesce - A notte fonda il consiglio comunale di Catania ha approvato il rendiconto 2010. Il presidente Marco Consoli era stato perentorio: o si approvava entro il 17 luglio, o si rischiava il commissariamento da parte della ragione. Il che, visto quello sul commercio, non era proprio il caso.

Forse hanno considerato per evidente segnale di sfilacciamento, quello che potrebbe essere l’ennesimo collante di una maggioranza, che alla propria giunta di riferimento non le manda a dire. E che potrebbe darle un ulteriore colpo, magari chiedendo la testa dell’assessore Cannizzo. Perché Franz Cannizzo, assessore al commercio, è ormai oggetto di una interminabile sequela di critiche, quando addirittura non di piccate ironie per la propensione alle esternazioni da bacheca di Facebook, che non di dichiarazioni in aula. E questa maggioranza è ben diversa da quella che siede al parlamento nazionale. Qui, a Catania, forse perché Stancanelli non mostra molto appeal col carisma, non sono i partiti che poggiano sul governo, ma l’inverso.

I colpi non sono sparati a salve. Montemagno (Misto-Api) vuole vedere fino a che punto si può tirare la corda. Fa notare a Di Salvo la mancanza di coraggio: c’è un problema di maggioranza politica, ed egli è pronto a votare la sfiducia a Cannizzo. Ma la maggioranza è pronta? Gli risponde Manlio Messina (Pdl), dicendo che non servono esempi di coraggio. La maggioranza il coraggio ce l’ha da sé, e se nella seduta dedicata al commercio – chiede a questo punto al presidente Consoli di indirla al più presto – l’assessore non si sarà presentato con le idee chiare, allora se ne prenderà atto.

L’ultima bordata è stata tosta. Anche il Pd, con Lanfranco Zappalà, concorda. Conclude il ‘processo’ l’attacco di Manfredi Zammataro (La Destra-As): Cannizzo paladino della legalità? E perché? Perché fa chiudere quattro paninari? Suvvia, Catania è invasa da centri commerciali, che mettono tenda con una celerità incredibile; le licenze commerciali vengono concesse con parsimonia, tanto che chi vuol mettere su un’attività deve andarsene a comprarle a peso d’oro da altri … qui non c’è – si chiede retoricamente Zammataro – un problema di legalità?
Difficilmente, comunque, la tanto attesa seduta sul commercio sarà indetta prima di settembre, dovendosi ancora approvare il bilancio. Da qui ad allora, fossimo in Cannizzo spereremmo in un’estate meno torrida di quella che si sta profilando. Speriamo che il nostro mare riesca a rinfrescare i bollori già emersi.
Pubblicato il 14 luglio 2011 su Catania Politica
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