"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

30 luglio 2011

Consiglio comunale di Catania, elicotteri e strafalcioni

Consiglio: elicotteri e strafalcioni 

di Antonio G. Pesce - Il continuo stillicidio delle nostre forze di stanza in Afghanistan si fa sentire anche da noi. Il presidente del Consiglio comunale, Marco Consoli, ha chiesto un minuto di silenzio all’aula per l’ennesimo caduto, il caporalmaggiore David Tubini. È forse l’unico momento in cui il consiglio non abbisogna di rimbrotti per tacere e rispettare il decoro. E di questi momenti ne stiamo vivendo fin troppi.
Detto questo – sia concesso al cronista di cedere un poco alla malinconia – si passa alle piccole e grandi disfunzioni di Catania. Rosario D’Agata (Pd) ricorda all’amministrazione non solo che è da un anno che non vengano pagati i buoni pasti ai dipendenti comunali, ma anche il piano per decentramento. E anche il capogruppo dell’Mpa, Salvo di Salvo, chiede spiegazioni in merito. Alessandro Porto (Mpa) vorrebbe una sospensione di qualche mese, finché perdurerà il caldo, del divieto di entrare in auto dentro il cimitero. Il rischio è che, attraversando a piedi i viali, qualcuno accusi il colpo della canicola. L’assessore Arcidiacono ha trovato interessante la proposta, e si è detto disponibile a studiarla, purché non si torni alla situazione antecedente l’ordinanza, quando il cimitero, più che un cimitero, era un parcheggio.
Francesco Navarria (Scelta Giovane-Misto) ha ricordato proprio ad Arcidiacono, che il primo giorno di agosto dovrebbe essere – anche – il primo giorno dei lavori di consolidamento del ponte del Tondo Gioeni. Si arriverà preparati? Arcidiacono dice sì, Navarria teme di no. Mentre Francesca Raciti (Pd), Gemma Lo Presti e Manfredi Zammataro (LaDestra-As) hanno posto all’attenzione dell’amministrazione il decoro di Catania. La prima chiedendo una pulitura più assidua dei cassonetti nel periodo estivo, e di spendere qualche euro per cambiare le lampadine non funzionanti dell’illuminazione della città; la seconda il rispetto dell’ordinanza del sindaco sulla movida catanese, concernenti orari di chiusura dei locali e limite massimo dei suoni; il terzo, infine, che Catania offra qualcosa di più che la dilagante prostituzione per le vie.
Più incentrati sulla contestazioni di atti amministrativi gli interventi di Valeria Sudano, capogruppo Pid, e di Puccio La Rosa (Fli-Misto). Quest’ultimo, leggendo in aula una relazione del commissione di controllo sugli atti amministrativi, ha fatto notare come qualche dirigente del comune – e dire ‘qualche’ pare essere un eufemismo – nel redigere gli atti di propria competenza commettere vistosi strafalcioni. Quali? Ci si dimentica di citare la normativa, o si citano norme passate a miglior vita (l’archivio). O, ancora, si sbaglia a far di conto. La Rosa ha dunque chiesto una commissione d’inchiesta. La Sudano gli ha fatto notare che non serve: è infatti notorio che molti atti vengano redatti senza alcuna competenza. Si prenda a esempio che l’amministrazione ha stipulato una convenzione con la Sac per un box informazioni del Comune dentro l’aeroporto. Peccato però che non potesse farlo, toccando ciò al Consiglio comunale. Gaspare Nicotra, segretario generale, le ha fatto notare che, per quanto egli ne sappia, si tratta di un protocollo d’intesa e non già di una convenzione. Ma la capogruppo Pid ha posto anche un altro problema: il 27 luglio è scaduta la proroga concessa al commissario regionale per redigere il piano commerciale della città. Ed ora? Secondo Nicotra la competenza ritorna al Consiglio comunale, finché non verrà nominato un altro commissario.
Fin qui le comunicazione. Però c’era dell’altro. C’era l’approvazione di una delibera per la costruzione di un’elisuperficie nei pressi dell’ospedale Garibaldi di Nesima, lì dove è già presente il coordinamento della Protezione Civile. Si tratta di un bando del 20 maggio della Regione Sicilia per creare una rete di infrastrutture eliportuali. Il Comune di Catania ha colto al balzo la situazione per creare non solo un luogo importante in caso di calamità naturale, ma anche per le ordinarie urgenze. Tuttavia, alcuni consiglieri, nella lunga discussione, hanno mostrato i limiti della delibera amministrativa. Innanzi tutto, è stato fatto notare come i tempi sia contingentati, e come, senza opposizione in aula, verrebbe a mancare il numero legale. Dunque, ci sarebbe la voglia di approvarla. Ma non è chiaro, se i quattrocentomila euro, stanziati dalla Regione, coprano tutto il costo dell’opera o in che parte. Inoltre, davvero è quello il luogo giusto? Si tratta di una località a ridosso di un ampio centro abitativo e di un’arteria importante (la circumvallazione, all’altezza della rotonda del nosocomio di Nesima).
L’opposizione, insomma, rimprovera all’amministrazione – per usare le parole di Nello Musumeci (La Destra), ieri presente in aula – di aver voluto cogliere l’attimo ‹‹per metterci il cappello sopra e tagliare, infine, qualche nastro rosso››.
Tuttavia, la proposta passa. Ma non è passata l’immediata attuazione. Il troppo, infine, stroppia.

Pubblicato il 29 luglio 2011 su Catania Politica

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