"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

8 settembre 2011

Politica ingolfata, Catania ammazzata

Politica ingolfata, Catania ammazzata 
di Antonio G. Pesce - Il Consiglio comunale, ieri sera, è saltato. Pratica archiviata in meno di cinque minuti. Solo che, in questo caso, la faccenda è molto più grave del solito assenteismo.
Riassunto delle puntate precedenti. Si doveva discutere della tassa di soggiorno per il turismo. Una piccola cosa, per passare al piano triennale dei lavori pubblici, e infine al bilancio. Non se ne fa nulla, perché non c’era in aula l’assessore competente. In realtà Rita Gari Cinquegrana, l’assessore competente, non c’è che nell’organigramma della giunta, perché nessuno ricorda un suo comunicato stampa, una sua intervista, un suo intervento in aula., una sua proposta, che riguardasse anche per sbaglio la questione turismo. La Gari fa il sovrintendente del Bellini, non l’assessore al Turismo. Ma tanto Catania non è una città turistica, non serve a nulla averci l’assessore. Avrà pensato il sindaco Stancanelli che la Rita Gari Cinquegrana ha nominato e continua a tenere in Giunta.
I consiglieri comunali saranno un po’ stizzosi, però ognuno deve fare la propria parte, e se l’assessore non c’è, si ha pure il diritto di chiedere che sia proprio l’avente delega a relazionare in aula. Si passa al punto due dell’ordine del giorno, cioè la ‘bazzecola’ del piano triennale dei lavori pubblici. Solo che, anche in questo caso, gli strafalcioni non si contano. Tra le piccolezze che si possono enumerare, c’è il ritardo dell’atto e la sua correttezza. Nella seduta del 2 lo aveva fatto notare anche Manfredi Zammataro (LaDestra-As): mancano documenti importanti in allegato. E pare sia così. Pare che davvero, oltre che avviare l’iter in ritardo, il sindaco e la giunta (o chi per loro) non abbiano fatto tutto perfettamente. E se non sappiamo quanto dobbiamo (o possiamo) spendere, pare sia dubbio anche che si possa approvare un bilancio. E c’è il rischio del commissariamento.
Basta? Mettiamoci il carico: la maggioranza latita, ed è vero che il numero legale viene a volte tenuto dalle opposizioni.
Ora è chiaro che la situazione è fin troppo grave. Un paio di domane sono d’uopo. Innanzi tutto, sulla tassa per il turismo. Lo abbiamo già scritto: non ci sono soldi? d’accordo, turiamoci il naso e accettiamola. Un paio di euro non sono la fine del mondo. Non c’è un piano preciso? D’accordo, tra galantuomini, e per il bene di Catania, se ne può discutere davanti al gruzzoletto raccolto. Anche questo non sarebbe la fine del mondo. Ma accidenti, come si è potuto credere che l’opposizione, che se è opposizione un motivo ci deve pur essere, non avrebbe sollevato la questione dell’assessore al turismo? È da mesi che ce la portiamo dietro. Rita Cinquegrane avrebbe potuto essere la persona giusta. Non lo è, non già perché non sa dove mettere le mani; non lo è perché queste mani non vuole mettergliele. Non sappiamo il perché – d’accordo, fattacci suoi. Ma saranno pur fattacci nostri avere l’assessore all’unico ramo ‘produttivo’ o no? Se abbiamo un assessore al turismo e non già all’industria, è perché di industrie, a Catania, ne sono rimaste un paio, e tanto per tenere alta la bandiera e non ammainarla. Siamo alla fame punto. Altro che disoccupazione: siamo alla fame. Facciamo lavorare almeno le strutture ricettive e ricreative, altrimenti siamo spacciati.
Ci saranno alti motivi politici, non dubitiamo, per questa situazione anomala. Chissà quali equilibri sposterebbe una nomina ad un assessorato che, soprattutto dopo l’approvazione della tassa, avrebbe un cospicuo portafoglio da gestire. Ma caspita: un po’ di decoro.
E sui lavori pubblici? Avete forato una ruota, non fatevi forare l’altra. E invece ritardi su ritardi, e con tanto di fogli che mancano. Anche in questo caso era davvero così difficile immaginare che l’opposizione avrebbe chiesto spiegazioni? E come imporgli il (presunto) ‘buon senso’, quando gli stacanovisti delle maggioranza si contano su un palmo della mano, e i restanti sono sempre a spasso per le vie – fanno politica ‘tra la gente’, però poi si scordano di andare a votare quelle delibere che servono all’amministrazione della vita sociale della gente.
È solo un’impressione, o stiamo facendo di tutto per arrivare al commissariamento del bilancio catanese? Diciamolo chiaramente. E altrettanto chiaramente diciamo che stiamo ammazzando un uomo morto. E il morto, ormai, è la nostra bella città.

Pubblicato il 4 agosto 2011 su Catania Politica

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