"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

8 settembre 2011

Il soggiorno di Bonaccorsi

Il soggiorno di Bonaccorsi 


di Antonio G. Pesce – L’estate sta finendo (a dire il vero, è già finita), e Catania si spopola dei non molti turisti che l’hanno affollata. Ci sarà tempo per fare un bilancio, e ancor di più ce ne dovrà essere per un’attenta analisi della situazione.
Questa sera, però, il Consiglio comunale discute della tassa di soggiorno, con la quale avrebbe dovuto far cassa e investire proprio sul turismo. ‘Avrebbe’, visto che andava approvata prima delle ferie – almeno – e non ora che la festa è passata. Catania ha una vocazione marittima ed estiva: nonostante il vulcano più alto d’Europa lo abbia a una trentina di chilometri, il catanese medio va a ‘sciare’ con la busta di plastica sotto il deretano. Non aspettiamoci milioni di turisti sul Mongibello, quando i primi a non degnarlo siamo noi, che ci aspettiamo la neve – che spesso non c’è, date le nostre temperature – quando invece l’Etna offre paesaggi stupendi da esplorare.
Comunque sia, la maggioranza pare intenzionata a sbrigare la pratica già questa sera. Pdl e Mpa sono convinti di riuscirci: se sapranno suonar la sveglia a quei consiglieri che spesso rimangono a casa (perché si siano fatti eleggere è poi un gran mistero), Condorelli e Di Salvo, i due rispettivi capigruppo, potranno tener fede alla loro promessa. Si poteva, però, concedere qualcosa all’opposizione, che lamenta un fatto assolutamente vero: non è chiaro come verranno spesi i fondi derivanti dalla tassa. Di sicuro – perché lo impone la legge – non potranno essere stornati per altro, ma solo per il turismo. Tuttavia, seppur non si tratti di un iniquo balzello, come più volte abbiamo detto, non si vede perché l’opposizione dovrebbe firmare un assegno in bianco.
Da questa faccenda emerge, però, il livello di coscienza che la classe politica ha della situazione economica italiana, e in modo particolare di quella siciliana. Signori, la pacchia è finita, ed è finita da un pezzo. Spendiamo più di quanto abbiamo in cassa, e non possiamo più chiedere allo Stato di organizzarci le vacanze estive: il problema non è più solo come si debba trascorrere l’ ‘estate catanese’, ma tutt’e trecentosessantacinque giorni dell’anno. Il meno che possa capitare, è che Catania non abbia eventi in estate, quando il grande evento che l’affligge, l’enorme disoccupazione, non le darà tregua ancora per molti anni.
È come in una famiglia: quando non arrivi a fine mese, tagli il meno necessario. Il divertimento e il riposo che questa bellissima città può offrire, sono per chi non è oppresso dall’angoscia di non aver di come arrivare a fine mese. È giusto che se li paghi chi ha tempo per svagarsi e riposare. E non chi è schiavo ormai della precarietà sociale, entrata furtiva nella nostra storia, lasciandoci perfino privi della speranza di un po’ di giustizia.

Pubblicato il 29 agosto 2011 su Catania Politica

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