"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

8 settembre 2011

L’Ancien Regime siculo

L’Ancien Regime siculo 

di Antonio G. Pesce - Ce ne stiamo andando in vacanza. Noi di CataniaPolitica, s’intende. E solo in quanto povere penne di questo fogliaccio, perché intanto la vita continua, e bisogna trovare sostentamento per farla continuare. L’età media della redazione è bassa, e altrettanto basso è lo spessore del portafogli. Molti di noi hanno perso tempo a studiare. Dovevamo metterci in politica.
La notizia è che l’on. Gaspare Vitrano è stato riammesso nella sua carica. Il deputato siciliano Pd, l’altro giorno, aveva annunciato, da galantuomo qual è, di rinunciare ai propri ‘benefit’ da onorevole: un ufficio personale all’Ars e la macchina blu, che gli spettano in quanto deputato segretario. Bene. Ci vogliono questi esempi, in un momento in cui la gente pare averne abbastanza di privilegi da Ancien Regime.
Tuttavia, quello che l’onorevole non ci spiega, è come avrebbe potuto approfittare di molti benefit, se non può rientrare all’Ars. Anzi, non può rientrare in Sicilia. Infatti, ha l’obbligo di soggiorno fuori dall’Isola. Insomma, lui avrà rinunciato per bontà d’animo – siamo certi di questo, e non abbiamo motivo di non crederlo -, ma si dovrebbe almeno convenire che, anche quando non fosse stato così onesto, avrebbe comunque avuto parecchi problemi a vivere da uomo di casta.
Intanto, la reggia di Versailles, sita a Palermo, è un mondo fuori dal mondo anche per il semplice inserviente, che guadagna più di un ricercatore strutturato (a tempo indeterminato, per intenderci) di qualsivoglia università italiana. Anni di studio sprecati: bisognava fare altro, mettersi al servizio, piuttosto che giocare al giovane chirurgo, giovane docente, giovane ingegnere, eccetera.
Ora, che il troppo stoppia, è più che evidente. Ancora c’è la speranza di un posto di lavoro al Nord, o la pensione del papà, perfino quella del nonno, e allora si tace. Nonostante si stia male, tutti abbiamo una stampella, e ci si rassegna al male dell’emigrazione. Ma quando anche questo finirà – basti vedere il fuggi fuggi dei docenti siciliani verso un Nord ormai saturo – allora si scoprirà ciò che è sotto gli occhi di tutti: siamo una polveriera.
I siciliani hanno ben poco. E quel poco che hanno se lo tengono stretto. Ma quando s’accorgono che non hanno nulla da perdere, la prima cosa che fanno saltare in aria è la pazienza. C’è chi ce la sta depredando ogni giorno di più.

Pubblicato il 5 agosto 2011 su Catania Politica

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