"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

29 maggio 2011

Magistrati e Palazzo di Cemento

 Magistrati e Palazzo di cemento 


di Antonio G. Pesce- Un Consiglio iniziato con toni sommessi, quello di ieri. A ricordare le vittime del terrorismo è stato per primo il capogruppo Pd Rosario D’Agata, che ha chiesto un minuto di silenzio per le vittime. Si è accodato anche il Pdl con Carmencita Santagati. Ci sono state – è vero – frecciatine vicendevoli –potevano essere risparmiate, dal momento che Catania non è Milano – ma alla fine l’aula si è ritrovata tutta unita nel silenzio che condanna la violenza. Gemma Lo Presti (LaDestra-AS) ha chiesto che non ci si fermi solo a questo, e con una mozione vorrebbe impegnare l’Amministrazione alla proposta di progetti, che vedano coinvolte le scuole catanesi. Perché rimanga ricordo di chi ha sacrificato la vita per la Patria, e perché il ricordo si faccia memoria. Il vicesindaco Luigi Arcidiacono, nella replica dell’Amministrazione, si è detto d’accordo. Vedremo nei prossimi mesi come si evolverà la proposta.
Ma D’Agata aveva anche toccato il tasto dolente – credeteci – della politica catanese nelle prossime settimane. Cosa accade a Librino? Apparentemente, ci sarebbero problemi di fognatura in qualche palazzo di via Robinie, strada di collegamento tra Librino e San Giorgio. Essendo alcuni appartamenti di proprietà del Comune, D’Agata chiedeva che venissero effettuate le riparazioni da parte dell’ente, e che successivamente venisse richiesto il rimborso a chi ne avrebbe avuto l’onere. Ma non è questo il vero problema. Puccio La Rosa, Fli, lo sfiora, ma è un tasto, oltre che dolente, anche delicato. Chiede all’amministrazione La Rosa: Stancanelli dice che si vuol sgomberare il Palazzo di cemento. Avete già un’idea di quando? E come ci si comporterà con coloro che vi abitano? Domande legittime. La politica, però, è abbottonata. Sa? Non sa? Ed è vero quel che qualcuno afferma? Che l’uscita di Stancanelli non è una delle sue solite boutade, che c’è dell’altro? Cosa?
Si masticano parole, nessuno vuole esporsi. Ma chi si può sbottonare – le tante lingue che sorseggiano un aperitivo o un caffè, mentre altre lingue parlano per ore – dice che non ci siamo molto lontani. Che Stancanelli può non piacere, ma che nessuno sarebbe così imprudente da tirare in ballo quell’annosa questione, se non sa che, prima di quanto si pensi, si possa passare dal dire al fare. Sussurrano che subito, questa mattina, mentre leggete questo articolo magari, ci potrebbe essere lo sgombero del Palazzo di cemento, scale abbattute per impedire l’accesso.
Dicono altro le lingue imbevute di Martini, mentre a Catania scende un tempaccio. Intanto, però, la discussione a Palazzo degli Elefanti continua, e il dovere della cronaca chiama. C’è Manlio Messina, Pdl, che informa l’aula del nuovo impianto Wifi, presto installato a San Giovanni Li Cuti, e finanziato dall’associazione Idee in Azione e dallo stesso Messina. C’è Carmencita Santagati che i parchi comunali siano provvisti di giochi per bambini, magari ricorrendo all’intervento di sponsor. C’è Manfredi Zammataro (LaDestra-AS) che si chiede come mai la Tarsu non sia stata trasformata dall’amministrazione in Tia, cioè da tassa a tariffa, proporzionata al servizio. Francesca Raciti (Pd) segnala buche e strade pericolose all’assessore Pesce, chiedendosi perché sia necessario segnalare (gli risponderà l’assessore: il numero dei vigili urbani è quel che è). Infine, Valeria Sudano (Pid) sulla questione di Stella Polare e Pua.
L’amministrazione risponde con l’assessore Bonaccorsi a Zammataro: i termini per l’approvazione della Tia sono stati prorogati, proprio perché i comuni che avevano approntato il passaggio nei termini già precedentemente previsti, erano appena 1200 in tutta Italia. E risponde con lo stesso Arcidiacono alla Sudano: l’Amministrazione ha inviato la delibera all’aula senza pareri tecnici, perché per l’amministrazione è da respingere. Tuttavia, avendo la Stella Polare presentato una variante, è nelle prerogative dell’aula consiliare esprimersi. Il presidente del Consiglio comunale, Marco Consoli (Mpa), riunirà mercoledì i capigruppo e ne discuteranno (ma neppure lui è sembrato molto convinto della spiegazione del vicesindaco).
Dopo la votazione dei verbali delle sedute precedenti, ecco la questione Sostare. La II commissione aveva preparato una mozione per il miglioramento del servizio. Arrivata in aula, è stata subito subissata di emendamenti. Pur sembrando condivisa, hanno dichiarato la loro astensione Pdl, Mpa e Udc. A loro dire, non avrebbe più senso approvare una mozione stravolta. L’ha difesa solo il presidente della II commissione, Francesco Navarria di Scelta Giovane,  e il Pd, che per voce del suo capogruppo, ha invitato almeno a concordare sul senso della mozione: evitare che vengano preparati altri stalli a pagamento.
Niente da fare. Dopo un’accesa discussione sui parchimetri e sul fatto che non danno il resto, alla prima votazione manca il numero legale.
Si torna a casa. Il dubbio della serata riemerge. Ma CataniaPolitica è un piccolo giornale, e chi scrive non fa parte della casta degli intoccabili. Ormai pensare a voce alta è un lusso, che non ci si può permettere.
Zitti zitti, si torna a casa. Catania silente. Una Catania che aspetta qualcosa ….


Pubblicato il 10 maggio 2011 su CataniaPolitica

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