"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

4 maggio 2011

Il Pd traballa (Lombardo pure)

Il Pd traballa (Lombardo pure)
Antonio G. Pesce- Ci prova Enzo Bianco, ma proprio non gli riesce. Non gli riesce di essere d’accordo con questo Pd siciliano. Che ieri era in conclave con l’inviato ‘romano’ Maurizio Migliavacca. E per decidere cosa? Che, poiché il Lombardo-quater mostra luci ed ombre, e la finanziaria è stata tanto ‘leggera’ che quasi non si è vista, allora è giunto il momento di ammetterlo: ‹‹quella del governo tecnico è una stagione in esaurimento››.
E per tutta risposta, si sonda il campo: vedere se ci sono le condizioni per un governo politico. Perché qui, sempre a sentire indiscrezioni, il Pd punta a ‘elaborare’ una propria strategia alternativa a quella berlusconiana, facendo della Sicilia un laboratorio nazionale. Insomma: prove ‘politiche’ di grande coalizione, una specie di Cln che, visti i presupposti, non si sa bene se fatta per mandare a casa Berlusconi, o per regalargli l’ennesima vittoria facile.
A leggere il comunicato di Bianco, diramato a fine riunione, si intuisce la battaglia interna: «Esprimo profonda soddisfazione per quanto deciso su quattro punti salienti: 1) è stata dichiarata conclusa, “esaurita” la stagione politica del sostegno al governo tecnico della Regione; 2) un’alleanza politica che dia vita a un governo sostenuto da tutte le forze che si oppongono a Berlusconi non potrà che essere sancita da una legittimazione democratica che passa per il voto; 3) è stata fissata al 19 giugno la data per l’approvazione del regolamento per il referendum sul sostegno al governo Lombardo, al quale potranno partecipare tutti gli elettori del Pd che lo desiderino come stabilito dallo Statuto del partito; 4) è stato deciso che il referendum si terrà entro fine settembre. Per queste ragioni – ha concluso Bianco – abbiamo condiviso la proposta avanzata dal coordinatore della segreteria nazionale Maurizio Migliavacca e del segretario regionale Giuseppe Lupo››.
Bianco e, con lui, quelli che i referenda li hanno davvero promossi – pensiamo al senatore dell’ennese Mirello Crisafulli – sperano di risolvere la faccenda con l’ennesimo ricorso al voto interno. Ma da qui a settembre ci sono quattro mesi. E nel frattempo? Nel frattempo Lombardo potrebbe fare il suo quinto governo. Ci metterebbe dentro un paio del Pd – anche qualcuno in più -, di Fli e, se è possibile, dell’Udc. Saremmo appena a fine maggio, inizi giugno. Mancherebbero ancora tre mesi. Tre mesi in cui ‘sperimentare’ il rito collettivo del suicidio. Perché un governo del genere non servirebbe a nessuno, tranne forse al Pdl.
Non servirebbe al Pd. Il governo tecnico si può ancora giustificare con la scusa di far ripartire l’economia siciliana – e anche su questo ci sarebbe da discutere, se i risultati sono poi questa finanziaria qui…. Ma quello politico? Con Lombardo inquisito tra l’altro. Fanno presto Giuseppe Lupo e Antonello Cracolici a dire che le vicende giudiziarie del presidente della Regione non li riguardino: non è questo che il Pd dice e ha detto in circostanze simili, anche nei confronti di Lombardo che – è bene ricordarlo – a sinistra è stato a volte perfino diffamato. E se poi arriva il rinvio a giudizio? che si dirà? che la magistratura ha sbagliato? O si pensa che, siccome è alleato del Pd, questo non potrà mai accadere?
Non conviene a Fli, soprattutto in questo momento. Sarebbe come provare la collusione col nemico. Alleanza amministrativa? Per favore, serietà! Amministrare la Sicilia significa amministrare il 10% della popolazione italiana. Non sarebbe un accordo che si possa far passare come una delle tante alleanze che i fratelli-cortelli dell’ex Pdl unitario faranno per le prossime amministrative.
Non converrebbe allo stesso Lombardo, il quale più d’una volta ha saputo giocare d’anticipo, anche con un certo coraggio. A dire il vero, già la sta tirando troppo. Forse non gli regge il partito – Lombardo non è uno sciocco, è un politico di razza. E stupisce che non veda come la confusione lo stia immobilizzando, e come l’immobilità sia sinonimo di rigidità cadaverica per chi governa. Se dunque è troppo ora, figuriamoci con una grande coalizione grandemente traballante.
E con un Pd che non chiarirà facilmente la sua linea. Enzo Bianco lo scrive, e pure Enzo Bianco è uno di quelli che ci sa fare:‹‹Per queste ragioni abbiamo condiviso…››. Cioè, perché ogni ipotesi di coalizioni passi per le urne e un appoggio a Lombardo dal referendum interno. Altrimenti, una fetta del Pd sarà traballante come le pendici da cui proviene. E nelle quali aveva già affrontato colui che ora, obtorto collo, si trova a sostenere.


Pubblicato il 3 maggio 2011 su CataniaPolitica

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