
di Antonio G. Pesce- Aperto dal vice presidente vicario Puccio La Rosa, e proseguito con la presidenza di Marco Consoli, il consiglio comunale inizia con mezz’ora di ritardo. Nel dibattito, argomenti che scottano.

Messina non si ferma al caso specifico. Chiede di dare dignità ai contratti lavorativi con le partecipate comunali, e per farlo è necessario un cambiamento di rotta. Udite udite: assumere solo attraverso concorso pubblico, e audio-video registrare gli esami. Nonché, avere una commissione nominata da terzi.
Mizzica, gli riuscisse….!!!

Ultimo a prendere la parola, Manfredi Zammataro (La Destra-AS), a cui proprio non è piaciuta la storia dell’aumento della Tarsu. E va bene che l’amministrazione deve far quadrare i conti, anche tenendo conto del taglio degli stanziamenti nazionali, ma farlo così proprio no, non gli piace. Il servizio non era granché, e tale è rimasto. Lo sanno i turisti, che Zammataro ha visto in piazza Duomo fotografare i rifiuti lì presenti (ci permetta, tuttavia, di fargli notare che, tra tante belle ragazze che si vendono in giro di questi tempi a Catania, lui è andato a beccare gli unici villeggianti cretini). E lo sanno i commercianti, che il mattino devono ripulire le strade piene di spazzatura non smaltita la sera precedente (verissimo: chi scrive ricorda una passeggiata romantica tra via Etnea e via Umberto nel mezzo di cumuli di immondizia un venerdì sera).
Quindi, figurarsi se si possa approvare un aumento. E, poi, neppure il metodo va bene, oltre che il contenuto. Si prendono decisioni, senza averne discusso con il consiglio e con le associazioni dei consumatori.
La replica dell’amministrazione è stata affidata all’assessore Carlo Pennisi, anche perché si doveva discutere dei debiti fuori bilancio del comparto dei servizi sociali. Pennisi ha ‘registrato’ il malcontento di Messina, ma ha fatto sapere che il sindaco e l’amministrazione hanno avuto molta attenzione per il caso: attenzione non sempre accompagnata da notizie veritiere su ciò che si poteva fare. Alla Sudano, che aveva chiesto conto anche del ritardo del piano commerciale, ha garantito la sollecitudine del sindaco nel seguire il caso (affidato, è bene ricordalo, alla gestione di un commissario regionale), e a Zammataro ha ricordato che l’aumento della Tarsu è imposto dalla legge, che obbliga alla copertura integrale del costo del servizio con la suddetta tassa. Infine, ha parlato del ‘debole amore’ a Catania per la pulizia delle strade, e del fatto che ancora nulla di concreto è stato deciso, e che il sindaco si è limitato, colle sue dichiarazioni, ad aprire un dibattito.
Chiuso il dibattito.
Pubblicato il 7 maggio su CataniaPolitica
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