"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

27 maggio 2011

Giovani e sicurezza alla guida

Giovani e sicurezza alla guida


di Antonio G. Pesce- I ragazzi arrivano quasi puntuali. Guardano le Mini della Bmw schierate davanti allo stand. Bella giornata a Catania. Bel clima – in tutti i sensi. Un po’ di incoscienza, e sembrerebbe soltanto una festa. Li credono superficiali. A guardarli bene, i ragazzi di tutti i tempi sono sempre molto allegri. Oggi si insegna loro ad esserlo sempre. A non farsi prendere dall’ansia, perché l’allegria e il divertimento danno il giusto tempo alla giovinezza. L’ansia no! L’ansia è dei grandi, dei vecchi, di chi ha voglia di arrivare troppo presto e troppo presto se ne va.
Sotto lo stand li accoglie un alto ufficiale della Polizia di Stato. E tu quasi non credi che, di tanto in tanto, giovani motorizzati e Polstrada hanno di che dirsene. Ci fermiamo ad ascoltarli. In fin dei conti, se facciamo a meno degli stereotipi, vediamo un padre che parla con una cucciolata di imberbi studenti, che quando presi sul serio con serietà rispondono. Ascoltano. Chiedono. Ci scappa la battuta, si sente anche la fragorosa risata del gruppetto. Complimenti all’ufficiale: la divisa, che pur tiene con tanto di stellette, copre appena di blu la passione di chi non vorrebbe più vedere altre lenzuola bianche, altro selciato rosso. Catania ha un cielo azzurro, e appena un poco di vento.
Ottavio Vaccaro, assessore alle politiche giovanili, segue con attenzione. Ci sono i consiglieri comunali Manlio Messina, Giacomo Bellavia, Francesco Navarria e Francesca Raciti. Arriva il deputato regionale Pdl Salvo Pogliese. Si attende il sindaco. Ci fermiamo a parlare con Alberto Spampinato, consulente al Ministero della Gioventù che ha voluto questa giornata. È insieme al consigliere provinciale Claudio Milazzo.
‹‹Catania è stata scelta perché è una grande città dalla vita sociale molto intensa›› ci dice Spampinato. ‹‹Duplice è l’obiettivo del Ministero. Innanzi tutto, informare i ragazzi sulle nuove norme del codice della strada. E poi avviare un percorso che affronti il problema della sicurezza non più in termini di repressione. Si ha sicurezza con la cultura della prevenzione e con quella della responsabilità››
Prevenzione e responsabilità: i due valori su cui pare punti la Meloni. Spampinato ricorda l’altro (e fortunato) progetto avviato dal ministero: Naso Rosso, cioè il servizio di accompagnamento a casa dei ragazzi un po’ alticci dopo i quattro salti in discoteca. Ci ricorda anche qualche dato. Siamo vicino allo stand: possiamo sentire anche le domande che i ragazzi rivolgono all’agente. In una manciata di metri danzano l’immagine della vita e l’immagine della morte. Spampinato ci spera che serva. Ci sperano in molti lì.
Arriva il sindaco. Prima se lo accaparrano i giornalisti. Stancanelli chiama accanto a sé Vaccaro,  un po’ defilato. Lo ringrazia. Ringrazia il ministro Meloni e ringrazia la MINI. Poi si va sotto lo stand. Stancanelli prende il microfono. I ragazzi ascoltano. Sorridono. La giusta velocità della vita, sotto il cielo di maggio.


Pubblicato il 18 maggio 2011 su CataniaPolitica

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