"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

20 giugno 2011

Se Stancanelli si dimentica di Laura

Se Stancanelli si dimentica di Laura 


Antonio G. Pesce - Ci si permetta la lunga citazione (dopo, il lettore ne capirà il senso): ‹‹Le istituzioni ai vari livelli sapranno rispondere per come meritano a chi vigliaccamente attenta alla sicurezza di cittadini onesti e laboriosi vittime innocenti di una barbarie violenta che sembra volere fare tornare Catania agli anni bui. Occorre impedire con tutte le forze che ciò accada e confidiamo nell’operato di magistratura e forze dell’ordine che in un contesto storicamente difficile come quello etneo hanno sempre dimostrato di possedere competenze e professionalità adeguate per contrastare la mafia e la delinquenza organizzata. Non s’illudano questi delinquenti: a Catania ci sarà sempre un fronte comune perché legalità e sicurezza continuino ad avere il sopravvento sulla recrudescenza criminale che inquina la convivenza civile e mette in pericolo la libertà dei cittadini››.
Era il primo luglio di un anno fa. Davanti alla tragedia di Laura Salafia, giovane studentessa del nostro Ateneo, si mobilitavano anche le belle menti della città, oltre che la gente onesta. In redazione arrivavano dichiarazioni a iosa. Tre le molte quella del nostro sindaco, Raffaele Stancanelli, riportata pari pari, tanto per rinfrescare la memoria di tutti (la sua compresa). Ad un anno di distanza, ormai senza i riflettori a puntare sul dolore della giovane né sulla tragedia che ha colpito la sua famiglia e i suoi affetti più cari, si capisce di che natura è stata la ‘risposta’ promessa allora dal primo cittadino. È notizia di ieri: il Comune di Catania non si costituirà parte civile nel processo.
Una dimenticanza, ipotizziamo: dovevano depositare l’atto, e se lo sono scordati sul tavolino di qualche caffè della città. E – tanto per essere chiari – dal momento che sarebbe assurdo, tanto assurdo da sfiorare l’indecenza, non essersi costituiti per chiara scelta, pensiamo si tratti di un equivoco. Forse non abbiamo avuto la notizia giusta. Forse oggi uscirà un comunicato che potrà smentire tutto. Vi preghiamo: lasciateci questa speranza. Lasciate che per un paio di ore si possa ancora sperare che si tratti di un malinteso. O – vi preghiamo, lasciateci questa pia illusione – che il Comune si sia costituito, ma che il giudice l’abbia rigettata, ritenendo infondati i motivi. Sì, è stato così: un brutto giudice cattivo crede che trasformare una strada in un far west non sia lesivo dell’immagine della città. Sì, sono i giudici, c’è una congiura contro l’Amministrazione Stancanelli. O l’atto ufficiale del comune è stato sbagliato da un avvocato incompetente. O….
Tutto può andare bene per non dirci chiaramente la verità, che una sola cosa – una sola è peggio del colpo che ha paralizzato la giovane Laura: l’indifferenza del culo politico quando siede sulla propria spocchia.


Pubblicato il 18 giugno 2011 su Catania Politica

Nessun commento: