"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

7 dicembre 2011

Franz Cannizzo Vs resto del Mondo

Cannizzo vs resto del mondo
di Antonio G. Pesce – Nella seduta straordinaria di ieri sera gran protagonista del Consiglio il commercio cittadino. Forse. Sicuramente lo è stato il responsabile, l’assessore Franz Cannizzo, il quale, pur avendo promesso una relazione non più lunga di dieci minuti, ‘per non tediare i signori consiglieri’, ha comunque tracciato un resoconto della propria attività durato una mezz’oretta abbondante. Avendo infine tirato un sospiro di sollievo, dal momento che la mozione di censura ai suoi danni, di cui si è parlato nei mesi scorsi, era stata ritirata qualche ora prima.
Di questa mezz’ora, però, almeno dieci minuti – anche un quarto d’ora – sono andati spesi per tracciare il quadro delle attività intraprese al fine di combattere l’abusivismo commerciale, sia quello in area pubblica che su sede stabile. Cannizzo, pur non riportando dati se non alla fine del suo intervento, ha ricordato la sinergia sviluppata con gli operatori della sicurezza cittadina che ha portato a rimozione, sgomberi, confisca e chiusura di molte attività commerciale non in regola. Un problema diffuso a Catania, incrementato anche dall’immigrazione, divenuta col tempo il mezzo attraverso il quale molte associazioni criminali piazzano la merce contraffatta. Proprio per combattere questo fenomeno, l’assessorato si è fatto promotore, grazie alla collaborazione del ministero per le attività produttive, di una campagna di sensibilizzazione nei confronti del consumatore. Per quanto riguarda, poi, la lotta all’abusivismo commerciale, Cannizzo non ha escluso che, nei prossimi mesi, si possa discutere in Consiglio della istituzioni di nuovi mercati, al fine di garantire a tutti quelli che lo vorranno la possibilità di mettersi in regola.
Parte centrale dell’intervento dell’assessore – quantificabile in altri dieci minuti – i regolamenti e l’attività fieristica. Per quanto riguarda il primo punto, Cannizzo ha assicurato che si è in fase di ultimazione: presto, dunque, il Consiglio potrebbe essere chiamato a trattare dei regolamenti delle attività delle edicole, dei chioschi, dei paninari, del mercatino delle pulci, ecc. Fondamentale la riqualificazione, grazie all’apporto dell’Accademia delle Belle Arti di Catania, delle botteghe storiche, che in città sarebbero non meno di 150. Frattanto, però, l’assessorato ha attivato lo sportello telematico per le aziende; stipulato un accordo con i tassisti per l’istituzione di tariffe agevolate (il cosidetto ‘taxi amico’); ottimizzato il centro commerciale naturale di via Etnea, mentre è in fase di completamento il piano urbanistico commerciale.
Non meno vivace sarebbe la vita fieristica in città. Spilla all’occhiello dell’amministrazione, la Fiera dei Morti, con 60 mila visitatori nel 2010 e, addirittura, 100 mila nella scorsa edizione. Ma non meno fiero è parso Cannizzo del ‘mercatino etnico’, sviluppato in un ‹‹proficuo dialogo›› con la comunità senegalese cittadina; di quello del ‘contadino’ ed agricolo, e del mercato dell’antiquariato.
Gli ultimo dieci minuti sono trascorsi nel riassunto ‘cronologico’ di quanto precedentemente esposto dall’assessore.
Nel dibattito seguente l’unico tratto di distinzione tra maggioranza ed opposizioni è stato rappresentato dall’estensione del fallimento: queste ultime hanno coinvolto tutta la giunta, mentre la maggioranza si è limitata ad invitare Cannizzo ‹‹a tirare le dovute conclusioni››. L’inizio già non faceva presumere nulla di facile per l’assessore tecnico. Maurizio Mirenda (Mpa) ha esordito con il leit-motiv della serata: a quando in aula i regolamenti su chioschi, paninari, edicole, ecc. ‹‹Dobbiamo ancora per molto sentire queste liste di intenti?›› ha infine concluso Mirenda. Giovanni D’Avola (Pd) non è stato da meno: mentre state leggendo, è possibile che la registrazione della seduta la stia facendo vedere ai sindacati e alle associazioni di categoria. Insomma, secondo il consigliere, l’assessore ne ha dette di grosse (in soldoni). Perché, tra le altre cose, non avrebbe difeso quella parte importante della cittadinanza catanese, che è fatta di artigiani e commercianti. Il mercatino delle pulci? Quello agricolo? Forse possono favorire il ‘consumatore’ catanese, ma non il ‘produttore’, che in quei mercatini circolerebbe poco.
Anche per Manfredi Zammataro (LaDestra-As), l’assessore al commercio non si rende conto di quale città ci sia fuori dal ‘Palazzo’: una città che soffre, e che soffre in solitudine. La Destra ha presentato una mozione che impegna il Sindaco e l’amministrazione a mettere in atto interventi mirati a sostegno del commercio locale in città, per la valorizzazione dei centri storici, contro l’apertura di nuovi centri commerciali e contro l’invasione dei negozi cinesi. “L’economia cittadina è stata messa in ginocchio dall’apertura senza regola di centri commerciali – afferma Manfredi Zammataro – basti pensare che la città di Catania è la seconda provincia d’Europa per la presenza di centri commerciali, in relazione al rapporto fra popolazione e metri quadrati espositivi, senza dimenticare che nella maggior parte dei casi, questi centri commerciali non creano occupazione stabile dei propri dipendenti ma alimentano il precariato” Secondo Zammtataro un ulteriore problema è dato dalla proliferazione di negozi cinesi “i centri storici e le piccole città, si stanno svuotando dei negozi tradizionali per fare spazio ai negozi dei cinesi che in questi anni hanno invaso letteralmente il centro storico.
Una città ostaggio di qualcuno o qualcosa, secondo Francesca Raciti (Pd), che impedisce a Catania un decollo commerciale, come sarebbe necessario.
Ma le bordate forti sono ben altre. Perché bordate di forte valenza ‘politica’. Infatti, se per il capogruppo Pd, Saro D’Agata, ieri sera si sarebbe mostrato a tutti il fallimento della giunta ‘del senatore Stancanelli’, per il compagno di partito, Lanfranco Zappalà, si è quasi trattato di un processo a Cannizzo. Valeria Sudano, capogruppo Pid e prima firmataria delle richiesta di un consiglio straordinario sul commercio, non si è fatta mancare l’occasione di dire il faccia all’assessore quello che va dicendo da mesi in aula. Sudano sa che è quasi inusuale quello che si accinge a fare: la sua storia politica la porterebbe al rispetto della disciplina di maggioranza. E tuttavia non se ne può più: i regolamenti sono da così lungo tempo in itinere, che pare si tratti ormai di un giro del mondo. E l’assessore, frattanto, che fa? Fa innanzi tutto lo sceriffo, andando a sequestrare camion di paninari con la municipale. ‹‹È come se l’assessore Bonaccorsi – continua la Sudano – le ingiunzioni di pagamento le andasse a recapitare lui stesso››. Poi, oltre che lo sceriffo, fa pure il presidente di un’associazione di B&B, ma a corrente alternata: prima si dichiara contro la tassa di soggiorno, e poi si dimette dall‘associazione di B&B, facendosi rappresentare dal suo vice. ‹‹Insomma signor assessore – afferma infine la Sudano – tragga lei le dovute conclusioni››.
Altrettanto duro, ma ironico, l’attacco di Manlio Messina (Pdl). Era contento Messina: non vedeva in aula Cannizzo da almeno sei mesi, e per rivederlo si è dovuta attendere una seduta straordinaria. ‹‹Nulla di personale, lei lo sa. Ma credo – ha affermato Messina – che lei poteva essere un buon tecnico, e invece si è rivelato uno pessimo politico››. Ed ecco perché dieci minuti di relazione: perché altro non avrebbe avuto da dire. Poco, dunque, per Messina è stato fatto, e molto di quanto fatto lo si deve al predecessore di Cannizzo, Mario Chisari. Insomma, l’attuale responsabile al commercio si presenta in aula con una relanzioncina senza alcun dato sulla città; parla di ‘taxi amico’, e per Messina che lo ha provato, degli amici ci guardi Iddio: € 11,50 per la tratta piazza Verga – piazza Università, minuti 5 chilometri 2. Si doveva parlare del trasporto e della Sostare, in origine un’opportunità nelle mani dei commercianti, e divenuta col tempo una tassa per i residenti (Messina ricorda il suo progetto inerente proprio gli stalli blu per residenti e categorie svantaggiate)… ‹‹e lei mi parla del mercatino dei senegalesi, con tutto il rispetto…››. In effetti, pare che a Messina il mercatino vada pure bene (se non diventa l’unico scopo di un assessorato). Molto meno bene l’invasione del centro storico da parte di (presunti) magazzini cinese di vendita all’ingrosso, che in realtà venderebbero al dettaglio. ‹‹A me le palle rosse cinese non piacciono – sbotta Messina tra le ilarità di Zammataro e della Lo Presti alle sue spalle – vorrei vedere insegne con puppette ri canni di cavaddu, o palle con i colori del Catania››.

Pubblicato il 16 novembre 2011 su Catania Politica

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