"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

7 dicembre 2011

Consiglio comunale offline

Consiglio comunale offline
di Antonio G. Pesce – Saro D’Agata, Francesca Raciti e Manfredi Zammataro sono stati gli ultimi a dire che c’era un problema di comunicazione tra il Palazzo e la città. Poi, anche loro sono scomparsi. Inghiottiti nel buio che sta avvolgendo il Consiglio comunale.
Un po’ vecchiotto il loro ragionamento: bisogna riattivare il servizio di trasmissione televisiva delle sedute. Un po’ datato, perché tanto c’è lo streaming web, la pagina del sito comunale in cui viene trasmessa la diretta dei lavori d’aula. Manco il tempo di dirlo….
Anche dal web sono scomparsi. Da alcune sedute, infatti, è venuto meno perfino il servizio internet, che almeno tentava di mettere una pezza a questa indecorosa situazione. E salvava la faccia ad un’amministrazione, che si era impegnata a rifinanziare nottetempo il capitolo di spesa per la copertura della televisiva dei lavori d’aula.
Vi saranno più che spiegabili motivi tecnici: troppo ingiusto pensare –come ha fatto la Raciti nell’ultima seduta utile – che si voglia imbavagliare il Consiglio. Neppure il più mefistofelico tra i sodali di Stancanelli – che oltre all’opposizione, deve pensare anche alla propria maggioranza – potrebbe architettare qualcosa del genere. Più semplicemente, si ritiene che la trasmissione dei lavori, quale che ne sia il mezzo, sia un optional, e che se c’è tanto meglio, ma se non c’è non cade il mondo.
Tuttavia, non pare che si sia così parchi di mezzi, quando c’è da tenere conferenze stampa, annunciare cambiamenti epocali, vendere il prodotto politico ad una città che non ha più nulla da spendere per comprare alcunché. Tutta colpa dell’amministrazione? La colpa c’è. La massima parte pure. Ma non tutta. I partiti catanesi, i nostri consiglieri, le loro associazioni, quanto fanno per rendere pubblici i loro dibattiti? Da mesi manca la tv in aula. Da un anno noi di Catania Politica invitiamo ad un riassetto del sito web comunale, e ad una maggiore cura del servizio streaming. Non è che si siano visti miglioramenti. E davvero, poi, non c’era come sopperire alla mancanza comunale? Davvero non c’era un sito, un blog, una paginetta Fb di qualche consigliere di municipalità, che potesse ospitare lo streaming? Lo si fa per Santoro, Crozza, le assemblee di partito, lo si poteva fare anche per il senato della politica cittadina, della quale tutti, almeno quando sono seduti sullo scanno, dicono di voler rendere più democratica.
Per ora basterebbe renderla più trasparente.

Pubblicato il 29 novembre 2011 su Catania Politica

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