"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

7 dicembre 2011

Emergenza criminalità a Catania… ma non per il Consiglio comunale

Emergenza criminalità a Catania… ma non per il Consiglio comunale 

di Antonio G. Pesce - Ieri sera Consiglio straordinario sulla legalità in città. Sapete quanti erano i consiglieri in aula? Quanto le dita delle mani! Erano dieci. Dico, signori: dieci (10)! Mi sa che qui nessuno si è reso conto della situazione. Mi sa che qui abbiamo sbagliato candeggio, quando abbiamo scelto i nostri ‘candidati’ alla Cosa Pubblica.
Ora mi si dirà: moralismo! Populismo! Bene, sono moralista, sono populista. Ma con una storia alle spalle, come quella che ha Catania, non si può non metterci il carico nella partita per la sicurezza. Siamo sinceri: non è che ieri sera, ci fosse stato il tutto esaurito come mai c’è stato (mai, e se dico mai, intendo dire ‘mai’, neppure per il bilancio. Mai!), da oggi la nostra città sarebbe stata diversa. Non è che i nostri commercianti sarebbero stati liberati, già all’ora della colazione, del giogo dell’estorsione, o i turisti non sarebbero più stati scippati perfino nella centralissima via Etnea. E sia chiaro: non è che il comune di Catania, costituendosi parte civile nel processo in cui è vittima la nostra cara Laura Salafia, avrebbe risolto i problemi di una persona che, innanzi tutto, deve fare i conti col proprio destino – non quello che è accaduto, ma quello che accadrà, le scale che, ancora per lungo tempo, non potranno essere salite con i propri piedi; la detersione del corpo che non potrà essere fatta, ancora per lungo tempo, con le proprie mani, ecc.
Sia chiaro: non è che al Consiglio comunale si cambi la Storia dall’oggi al domani. Signori, siam seri: già è tanto che approvino il bilancio a rotta di collo, figurarsi se riescano a farsi interpreti della sorte di un popolo. Non è questo il punto. Il punto è che questa gente – e qui mi fermo nella qualificazione – ci rappresenta. Signori lettori, volete che vi spieghi che vuol dire? Vuol dire che ieri sera la città di Catania si è schierata contro l’illegalità diffusa per non più di un quarto. Cioè tre quarti della città non ha a cuore la prosperità e la dignità di questo popolo – la Patria di Agata!
Ora, il problema è questo: chi è il peggior nemico della patria di Agata? Chi la vuole assaltare, o chi, non per malafede ma per stupidissima incuria, gli apre le porte dall’interno? Chi il vero nemico del cittadino: l’antistato che sempre ci sarà, o lo Stato che non vuole combatterlo, perché frattanto ha di meglio da fare nei bar della città, magari posteggiando in doppia fila l’auto perché non trova parcheggio davanti al bancone?
Un piccolo appunto per concludere: ieri sera non c’era la diretta televisiva. Ancora i capitolo di spesa non è stato finanziato. E questa non è una novità. La novità è che da qualche giorno non solo è difficile collegarsi al sito del Comune, perché a volte è irraggiungibile, ma perfino la diretta streaming.
E ieri sera i cittadini di Catania hanno potuto vedere la trasmissione di Santoro, ma non sapere quello che accadeva ad un passo da casa loro. Tanto per capirci.

Pubblicato il 25 novembre 2011 su Catania Politica 

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