"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

27 gennaio 2011

Musumeci, D’Agata e i giovani d‘oggi (analisi di un Sondaggione)



di Antonio G. Pesce- I nostri sondaggi funzionano. Se escludiamo qualche articolo esplosivo, sono quasi sempre le richieste della vostra opinione a mettere in difficoltà i nostri non molto avveniristici mezzi tecnici. Questa volta il sondaggio che “scotta” sta reggendo. E, se non ci sono delle volpi più astute dei nostri cani pastore, la pecorella della veridicità non dovrebbe rischiare.

Qualcuno si porta in rete il pubblico compiacente? Lo si fa del resto anche in tv, lo si è sempre fatto ai comizi. Perfino gli artisti che si esibiscono lo fanno. Si può scusare qualche voto dato in amicizia. Quello che importa è che vi stiate esprimendo. Catania non ha molti spazi per farlo. Non se ne vogliono creare. Ben venga, allora, che ci si confronti sul web.

E che si dice dalle parti del web? Si dice che nei primi posti abbondano giovani. Non pochi. Qualcuno è addirittura un ragazzino: pensiamo a Zammataro, il più giovane. Ma anche a Bellavia e Corradi, di poco più grandi. Potremmo continuare con Messina (Manlio), Balsamo e Navarria. Certo, giovane non è mai sinonimo di qualità, e l’esperienza pesa. E vorremmo vederli ancor più attivi di quanto non lo siano già. Li vorremmo vedere infiammare di più una città ormai fredda, stretta nella morsa di un pessimismo che, addirittura, non è neppure frutto di disperazione ma di rassegnazione. Hanno ancora tempo per farsi le ossa. Intanto, se non sempre i giovani sono stati capaci di spazzare il vecchiume, e di dare una ventata decisa di novità alla politica cittadina, trasformando segreterie e circoli in veri pensatoi nei quali riflettere ed agire, tuttavia si sono mostrati abbastanza maturi da prendersi qualche libertà. Quella stessa libertà che, a dosi meno massicce, altri non hanno la dignità di pretendere dagli alti scanni.

Ma i giovani non sono gli unici. A guardare la top ten ci sono nomi di tutto rispetto della storia politica di questa città. C’è Nello Musumeci e c’è Rosario D’Agata: c’è chi, in soldoni, la politica la fa da decenni, ed è un onore per un palcoscenico ormai calcato da poche comparse, ma in un teatro dal biglietto a prezzo intero. Se poi si aggiunge Rosario Gelsonimo, che non è nuovo al sostrato sociale catanese, abbiamo un quadro quanto mai chiarissimo: tre esponenti di tre partiti. Di tre aree di riferimento della politica nazionale. Di tre strutture che, ancora e in un qualche modo, richiamano il partito novecentesco che alcuni vorrebbero mandare in soffitta.

Non solo. Leggete la biografia – e i signori consiglieri sono invitati ad ampliarla e aggiornarla – dei giovanissimi sopra menzionati, in quel pur non fantastico sito web che il comune di Catania mette a disposizione della cittadinanza: non sono calati dalle stelle della segreteria alle stalle dell’urna per opera di forze “maggiori”. Sono giovani che si sono provati, ciascuno a suo modo, nel mondo dell’università e dell’associazionismo. Ragazzi che la politica l’hanno saggiata anche nel suo aspetto meno idilliaco, quale può essere il corteo, la riunione spontanea, la tavola rotonda.

Insomma, i nostri lettori hanno votato, e da questi voti esce una “Catania politica”. La stessa città che per lunghi mesi ha avuto una giunta tecnica.


Pubblicato il 19 gennaio 2011 su www.cataniapolitica.it

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