"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

14 aprile 2010

SCUOLA: ANNUNCIATI TAGLI PER 25.000 POSTI

di Antonio Giovanni Pesce. La gallina dalle uova d’ora – o il pollo da spennare, in base ai punti di vista – dell’attuale governo pare essere la scuola. Il governo ha annunciato alle organizzazioni sindacali il piano di tagli per l’anno scolastico 2010/2011 al fine di attuare quanto stabilito dall’art. 64 della Legge 133/08, ed è un piano pesante: 25.600 posti in meno tra i docenti, anche se dal ministero ci tengono a far sapere che i tagli ‹‹di fatto›› – cioè delle cattedre oggi esistenti – riguarderà solo 3.600 unità. Gli altri 22.000 saranno ottenuti ‹‹di diritto››, cioè facendo in modo che non ne vangano create ulteriormente.

Ci saranno, nello specifico, 8.700 maestri, 3.700 professori di scuola media e 13.750 di scuola superiore in meno in Italia. Ma come ottenere tutto ciò? Innanzi tutto innalzando il rapporto alunni/classi, cioè facendo in modo che le classi scolastiche siano più affollate di quanto non siano già adesso. Cosa che non colpirà molto l’opinione pubblica, in un Paese nel quale la stragrande maggioranza degli elettori ricorda la propria insicura e stracolma aula del secondo dopoguerra. Inoltre, si ridimensionerà la rete scolastica che, in soldoni, significa meno scuole. Infine, verranno riformati i cicli di studio e tagliato il monte ore di lezioni in molti licei, anche se ancora il ministero non ha reso noto quali, e l’introduzione del maestro unico che si estenderà per scorrimento, ovviamente, alle seconde classi.

I sindacati hanno dato parere contrario. La Uil parla di ‹‹un mix di tagli e gestione tutta burocratica [che] rischia di minare la qualità della scuola››. E aggiunge: ‹‹Si interviene con tagli lineari e, anziché operare per la riqualificazione della spesa, si insiste con una gestione tutta burocratica. Occorre, invece, fotografare la situazione reale e, su quella base, determinare il bisogno effettivo di organico››. La Gilda, il sindacato autonomo dei docenti, attende maggiori chiarimenti, che verranno forniti nei prossimi giorni, ma già in precedenza si era espressa duramente conto la riforma Gelmini, parlando addirittura di ‹‹caos››.

Quello che, però, le sigle sindacali stimmatizzano con più forza è la possibilità, paventata dal ministero, di lasciar sforare il monte ore per docente, che attualmente è di 18 ore di lezione settimanali –esclusi collegio docenti, consigli di classe, di dipartimento, di istituto, ecc., che, se computati, raddoppierebbero il cumulo delle ore – al fine di non procedere ad ulteriori assunzioni per ricoprire spezzoni di cattedra. Nuove assunzioni, insomma, sono più onerose per l’amministrazione che non il famoso ‹‹straordinario››.


Pubblicato su www.cataniapolitica.it del 09 aprile 2010.

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