"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

8 novembre 2011

Consiglio da post Stancanelli

Consiglio da post Stancanelli 

di Antonio G. Pesce - La scelta del ‘tronista’ Stancanelli tiene ancora banco al Consiglio comunale. Ieri sera l’assise ha affrontato la questione più volte, e infine anche il presidente, Marco Consoli, ha dovuto giustificare la propria posizione, supportata dai capigruppo della maggioranza, di permettere un intervento del primo cittadino senza replica.
All’inizio della fase delle comunicazioni Rosario D’Agata (Pd) aveva toccato ampi temi, che meritano l’apprezzamento di tutti. Come non essere d’accordo col capogruppo Pd, quando chiede un minuto di silenzio in memoria delle vittime di questa tragica settimana appena conclusasi? Come non essere d’accordo con lui, quando fa presente che la richiesta di Manlio Messina (Pdl) e Gemma Lo Presti (La Destra-As), formulata nel penultimo consiglio, di devolvere un gettone di presenza alle cure di Laura Salafia, non è divenuto ancora operativa? Come, infine, non supportarlo nella sua battaglia, quando fa notare che l’amministrazione comunale di Catania non si è costituita parte civile al relativo processo? Su queste pagine lo abbiamo scritto più di una volta: ne valeva del decoro della città e della vicinanza ad una nostra cara ‘concittadina’.
Non pacato il discorso di D’Agata, ma chi si sentirebbe di biasimarlo? Più pacato, ma altrettanto forte nei contenuti, seppur di natura squisitamente politica, quello del capogruppo Mpa, Salvo Di Salvo. Ricordiamo quando invitò l’amministrazione, or sono un bel po’ di mesi, a rendere davvero funzionanti le muncipalità e funzionali al decentramento. Come? Di Salvo detta la ricetta anche in questo consiglio: 1) discutere le deleghe da trasferire e 2) fornire le municipalità di risorse. Di Salvo fa sempre l’esempio della lampadina di un lampione, che per essere cambiata deve occuparsene un ufficio dell’amministrazione centrale. Davvero queste piccole cose non potrebbe ricevere soluzione più immediata e (forse, e su questo bisogna fare attenzione) più economica?
Di tre parti, invece, l’intervento di Manlio Messina (Pdl). Innanzi tutto, il consigliere di maggioranza ha segnalato all’amministrazione il buio in cui versa via Imperia, pericolosa non sono per la viabilità, ma anche per i ragazzi del vicino liceo Lombardo Radice che attendono il bus al buio (e senza controlli). Inoltre, Messina ha sollevato il problema dei lavavetri, segnalando le soluzioni adottate a Bologna e Firenze. Per ultimo, l’arringa contro il degrado di via Garibaldi. E qui Messina lancia strali non solo contro l’assessore al commercio, ma anche verso il comandante dei Vigili Urbani: gli agenti stazionerebbero sotto il palazzo comunale, al fine di facilitare il posteggio dei dipendenti e dei consiglieri. Insomma, sarebbero stati degradati al ruolo di ‘posteggiatori’, quando nella vicina via, fino a venticinque anni fa una delle zone più ricche del commercio cittadino, si assiste a scene tipiche di una casba: motorini e bancherelle sui marciapiedi, camion che scaricano a qualunque ora, macchine in doppia file, ecc. Al problema della legalità in città, si ricollega anche Gemma Lo Presti, ricordando come il gruppo consiliare de La Destra abbia chiesto, mesi fa, un consiglio straordinario per discutere della legalità in città, e ancora non calendarizzato.
È con l’intervento di Francesco Navarria (Sg-Misto), che gli animi si accendono. Navarria non ha gradito lo svolgimento delle comunicazioni del Sindaco. Soprattutto, ha ritenuto lesivo della dignità del Consiglio il fatto che non è stato previsto dibattito. E ha definito ‘fascista’ questo metodo e ‘complice’ chi lo ha sostenuto. La replica di Carmencita Santagati (Pdl) non si è fatta attendere: non si sente offesa ad essere definita fascista, perché il fascismo come il comunismo hanno fatto anche delle cose buone. Quali? A Catania il palazzo di Giustizia. Più interessante, però, la parte dell’intervento inerente la comunicazione del Sindaco. Secondo la Santagati, Stancanelli poteva non dare spiegazioni in aula. Se lo ha fatto, è stato proprio per rispetto all’aula. E poi, l’opposizione non ha perso nulla: il sindaco ha avuto le telecamere, ma le interviste in tv sono state appannaggio di tutti.
Valeria Sudano (Pid) non ha gradito neppure l’affermazione di Navarria, e ha fato parlare la propria storia famigliare, ben diversa, com’è risaputo, da ogni possibile influenza fascista. Tuttavia, la Sudano non si è fatta mancare l’occasione di ben più corpose considerazioni. Quali possono essere, per esempio, quelli sul piano commerciale, ancora non presentato, e dopo che a luglio è scaduto il commissariamento da parte della Regione. Quindi, ora che Catania potrebbe decidere da sé, ma pare che l’assessore ‘non sia ancora pronto’. Inoltre, attenzione ad un altro commissariamento possibile: quello sul piano regolatore. La Regione non ha rispettato il protocollo europeo Vas, e questo rischia di inficiare molti Prg già approvati. Quello catanese va rifatto, ma è bene informare la Regione che le lungaggini sono dovute a questo.
Il presidente Marco Consoli, infine, ha voluto precisare di non sentirsi ‘complice’ di alcun misfatto, rispondendo a Navarria. La questione è ben altra: Stancanelli poteva non rispondere in aula. Ma lo ha fatto, e lo ha fatto per ‘motivi personali’: ciò non prevede un dibattito. Del resto – ha aggiunto Consoli – c’è un antecedente: quando Bianco scelse tra la sindacatura e il posto di ministro degli Interni.
Un Consiglio, dunque, molto ricco di temi, dove non è mancato un affondo del consigliere Vincenzo Castelli (Misto) contro la retorica delle opposizioni e per una maggiore unità delle forze politiche.
Questa sera si continua.

Pubblicato il 8 novembre 2011 su Catania Politica

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