"-E' come nelle grandi storie, padron Frodo, in quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi nemmeno sapere come andavano a finire, perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare come prima dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine, era solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve finire. Arriverà un nuovo giorno, e quando il sole sorgerà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che ti insegnavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire. Ora, so. I protagonisti di quelle storie avevano molte occasioni per tornare indietro, ma non l'hanno fatto. Sono andati avanti, perchè erano aggrappati a qualcosa. - Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? - C'è ancora del buono a questo mondo, padron Frodo. Ed è giusto combattere per questo."
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli.

1 maggio 2008

FRAMMENTO I


L’essenza del dramma è lo scontro tra due o più verità. Come la vita ci insegna, noi esperiamo il mondo, e attraverso l’esperienza del mondo anche un po’ noi stessi, tra il chiaro che intravvediamo e lo scuro che ci rimane celato. È come stare in alto, su in montagna, voler abbracciare con lo sguardo il mondo e, quando lo si sta facendo, scorgere lì in fondo quella scura linea che divide ciò che ci è permesso vedere da ciò che possiamo a stento immaginare. Anche il mondo è diviso in due verità dall’orizzonte.

Non possiamo sperimentare tutta la verità. Siamo sempre in un posto, rimane fuori il resto. Ecco perché vi è profonda differenza tra il relativismo e il pluralismo. Ecco perché il relativismo è il dogmatismo degli sconfitti, di chi ha preventivamente rinunciato alla verità perché temeva di doversi addossare tutto il peso della croce. Tranquilli: siamo solo cirenei, non il Crocifisso di Nazareth.

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