di Antonio G. Pesce - Emanuele Severino sul domenicale del Corriere della Sera, “La
Lettura” del 16 settembre, e Giacomo Marramao, in un’intervista a firma
di Annalisa Terranova apparsa il 18 di questo mese su queste colonne,
concordano sulla grandezza speculativa di Giovanni Gentile e
sull’importanza del suo pensiero nel panorama novecentesco. Al padre
dell’attualismo ho dedicato diversi anni di studio, e non può che farmi
piacere saperlo nuovamente al centro del dibattito filosofico italiano.
Mi preme però difenderlo dall’ennesima strumentalizzazione, questa volta
non di carattere politico (almeno non direttamente, anche se operazioni
di questo spessore non lasciano intatto un pensiero da ricadute sociali
e politiche). Marramao dice bene: nessuno, se non gli sciocchi
rimasugli di un ideologismo andato a male già da molto tempo, ha ormai
pregiudizi ideologici nei confronti del filosofo siciliano.