di Antonio G. Pesce – «Siamo qui sempre i soliti ignoti» sentenzia Vincenzo Castelli
(Pdl), sbuffando un po’ alla fine della sua comunicazione. Erano
quindici (circa) al Consiglio comunale di ieri sera. Se giovani, e pure
belli, non ci è concesso dire. Però un po’ incacchiatelli
sicuramente. Parla per primo Castelli. Si congratula con
l’Amministrazione per le manutenzioni di via Zia Lisa, le ricorda che
l’anno scolastico è iniziato e ci sarebbero strisce pedonali da rifare,
qualche buca da riparare, ecc. Però, «le cose si fanno – dichiara –
nonostante qualche consiglio di quartiere affermi di no».
Dopo, è il turno di Francesco Navarria (Misto). Il primo colpo lo spara contro Stancanelli:
il dibattito politico si è spostato sui giornali e i siti web, e
perché? Perché il Sindaco, in Consiglio, ci sarà venuto appena quattro
volte. Affondo deciso, ma è solo un diversivo. «Assessore Bonaccorsi….».
Ormai è un classico del Consiglio comunale di questi tempi. E il
consigliere sarebbe pure pronto ad appoggiare le mosse dell’assessore,
se soltanto questi, che è un tecnico, avesse la bontà di non parare più
le spalle dell’Smministrazione, e andasse in consiglio per raccontare
alla città lo stato disastroso – a detta di Navarria, ovviamente – dei
conti dell’ente. Come la mettiamo, infatti, con le quattordici criticità
indicate in un resoconto della Corte dei Conti? Risposta secca di Bonaccorsi:
mi si porti un tecnico imparziale, ci mettiamo seduto con i conti del
comune, e confrontiamo gli ultimi venti anni. E vedrete che lavoro che
l’amministrazione ha fatto! E la Corte dei Conti chiede spiegazioni,
perché non ha recepito bene quello che Bonaccorsi e i suoi le avevano
risposto. Fine dell’ennesimo round. Poi, un minuto di silenzio, chiesto
da Lanfranco Zappalà (Pd), per commemorare la scomparsa
dell’ex consigliere Walter Aprea. Ultimo atto, perché non si arriva a
votare nemmeno l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti.
Mancanza di numero legale. Per la cronaca, tra le altre cose da
discutere, c’era quella sulla costituzione della società per la
regolamentazione del Servizio di Gestione Rifiuti A.T.O. 2. Bruscoletti
insomma.
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