di Antonio G. Pesce- La discarica di contrada Tiritì continua a far discutere la politica per via del suo ampliamento, dei suoi cattivi odori e – c’era da aspettarselo – per le sue royalties. Dopo la manifestazione di 17 ottobre a Misterbianco, le polemiche approdano al consiglio comunale di Motta sant’Anastasia. Tuttavia, lo stesso fronte che ha richiesto la convocazione straordinaria dell’assise non appare compatto. E la battaglia tra lombardiani e castiglionesi si è trasferita tra le viuzze del piccolo borgo medievale. Con l’evidente imbarazzo del Pd locale.
Ed è proprio sull’ibrida alleanza regionale – in realtà sperimentata molto primo anche a Motta – che ha puntato l’intervento del capogruppo del Pdl. ‹‹Mi meraviglio – ha detto il consigliere Giacomo Iuculano – che il Pd locale sostenga questa amministrazione, assente sul problema della discarica, e che tutto il partito poi appoggi la giunta Lombardo, il cui presidente è anche commissario straordinario per la gestione dei rifiuti in Sicilia››. Iuculano, che ha fatto notare come la provincia non abbia competenze in materia, ha dichiarato di volersi recare, nei prossimi giorni, alla direzione dell’impianto in questione per chiedere spiegazioni circa i cattivi odori che infestano l’aria tra Motta, Misterbianco e Monte Po.
La replica del Pd non si è fatta attendere, ed è arrivata per bocca di Giuseppe Bruno. ‹‹Se proprio vogliamo parlare di quella manifestazione, Iuculano ci spieghi come dovremmo interpretare le parole profferite dal presidente Castiglione, secondo il quale i cittadini mottesi erano stati avvisati proprio da lui, durante la campagna elettorale, dell’ampliamento futuro. Ora, o lo ha detto in privato ai suoi, e allora perché i colleghi del Pdl non hanno avvisato la cittadinanza? E se lo ha detto in pubblico, perché nessuno lo ha sentito?››. Dopo la stoccata ironica, Bruno ha fatto anche notare che l’ampliamento potrebbe significare un sensibile mutamento dell’attuale piano regolatore, senza che comunque ne sia stata chiesta la relativa variante.
Pacificatore, infine, l’intervento del sindaco, Angelo Giuffrida. In un consiglio in cui si cercavano i responsabili delle autorizzazioni concesse, il primo cittadino ha ricordato che le competenze di comuni e provincia sono esigue, e quelle della ragione non molto più ampie: ‹‹Nella conferenza dei servizi sono presenti più enti, ascoltati i quali la prefettura concede le regolari autorizzazioni. Senza più che validi motivi non si può bloccare nulla, ben che meno chiudere››. Per questo, Giuffrida ha proposto di attivare le autorità competenti perché accertino, intanto, se tutto è stato fatto seguendo la giusta prassi normativa, e poi le cause della puzza che ammorba l’aria di Motta e zone limitrofe.
Con un’ultima battuta verso la sua collega misterbianchese: ‹‹Il sindaco Caruso ha chiesto di partecipare alla divisione delle royalties. Ma la protesta non era questione di salute più che di soldi?››.
Pubblicato il 29 ottobre 2010 su www.cataniapolitica.it
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