di Antonio G. Pesce- Appartenere ad una tradizione millenaria di santi e martiri. Avere in “casa” come esempio di governo una delle menti più lucide del secolo. Poter difendere la vita e la libertà di più di un miliardo di persone nel mondo. E ridursi alle apologie del “garantismo” berlusconiano e del localismo leghista.
Se ognuno è arbitro della propria fortuna, a Luigi Amicone, direttore del settimanale ‘Tempi’, converrebbe regalare una moviola per rivedersi, a casa, le comparsate che fa nei salotti di discussione pubblica. Si accorgerebbe di aver svenduto, per meno di trenta danari, la tradizione cattolica a cui appartiene, riducendola ad una battaglia di congrega (quella di Comunione e Liberazione post-Giussani) per la difesa della Lombardia formigoniana e delle rivendicazioni territoriali del più bieco leghismo, condite da paragoni nei quali spiccano le virtù eroiche dalla “razza padana”.
A “Omnibus” (La7) di venerdì, Amicone ha invocato un “governatorato militare” (sic!) per risolvere la questione dei rifiuti a Terzigno e zone limitrofe. Che quei cafoni che abitano il sud della penisola italiana abbiano offerto a chicchessia molte occasioni per dire sciocchezze, questo è purtroppo evidente. Ma rubricare ‘ogni’ manifestazione di terronico dissenso verso le scelte centralistiche (ancorché giuste) come “espressione di malavitosità occulta” mi pare davvero il più evidente segno della violenza del linguaggio politico attuale. Dopo il discredito che, ormai, si lancia a palate sulla persona altrui anche da parte di chi fa professione pubblica di personalismo cristiano, che altro rimarrà da fare se non sparare sul mucchio? Appunto, Amicone docet.
Serve la legge marziale. Forse solo la legge marziale può salvare l’Italia. Ma utilizzare i carri armati contro le pietre e le urla di un centinaio di donne, senza averli mai schierati contro la mafia al sud e le brigate rosse (prima) e le camice verdi (poi) al nord, è come passare a setaccio i conti delle case in affitto del ceto medio e poi ‘scudare’ col 5% il danaro della speculazione. Appunto.
Pubblicato il 23 ottobre 2010 su www.cataniapolitica.it
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