Si è persa tanto la trebisonda, che difficilmente ci si fa più caso. Ma, a leggere giornali, ascoltare giornalisti, subire politici, si ha l’impressione come se qualcuno stesse giocando col fuoco.
Nessuno nasconde l’opinione, divenuta comune, che la democrazia non ha più le forze per farsi guida della nazione. Parlo dell’Italia, ovviamente. Ma forse che in Francia le cose vadano meglio? E non è stata forse la signora Merkel, cancelliere tedesco, a non voler che l’Europa sganciasse quei pochi spiccioli che servivano a salvare una zoppa Grecia, quando un anno e mezzo dopo, e dopo moltissime umiliazioni ad uno stato membro, l’Unione ne ha dovuti sborsare dieci volte tanto per rianimarsi tutta intera? La signora cancelliere allora aveva elezioni in casa. Non voleva perderle. Ma la Germania ha perso la propria dignità di paese guida del Vecchio Continente: siamo ciechi in mano a ciechi.
Che la democrazia abbia ceduto il passo alla demagogia è fuori di dubbio. Lo dicono tutti quelli che fanno l’opinione pubblica. Soltanto che, molti di loro, tra un caffè e una sbirciata al decolté della conduttrice televisiva, non s’accorgono di gettare benzina sul fuoco delle passioni.
Perché eleggere tanta gente, quando ne basterebbe pochissima con poche idee ma tanta forza per attuarle?
Antonio Giovanni Pesce
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