di Antonio G. Pesce - Intervento pesante di Manlio Messina al Consiglio comunale di ieri sera. E non è stato l’unico. Tu ti aspetti una seduta tranquilla (alquanto), e invece capitano due cose inattese.
La prima. L’assessore Bonaccorsi e il ragionerie generale chiedono la sospensione dell’atto deliberativo inerente la gara per l’affidamento della gestione in concessione del servizio di riscossione volontaria dell’entrata TARSU, della riscossione coattiva delle Entrate Tributarie ed extra Tributarie: TARSU, ICI, TOSAP/COSAP, ecc. Il motivo? L’interpretazione di una normativa non molto chiara. Solo che, nei mesi scorsi, proprio l’amministrazione aveva sollecitato una pronta approvazione.
Rosario D’Agata, capogruppo Pd, non si fa sfuggire la cosa, sottolineando che la normativa è del luglio scorso: ci vogliono 4 mesi per trovare questo (si direbbe in termini informativi) ‘bug’ interpretativo? Tra l’altro, l’amministrazione non ritira, ma vorrebbe sospendere.
Nella sua replica, dopo che anche Manfredi Zammataro, a nome de La Destra-As, si è detto sconcertato, Bonaccorsi la dice tutta: i primi in Italia a sollevare il dubbio siamo stati noi di Catania. Dopo Pascal, anche Cartesio dunque! Ma ne nasce un battibecco con D’Agata: l’assessore, nel suo intervento, rifila una staffilata al capogruppo Pd, dicendo che un ‘avvocato’ dovrebbe sapere che i dubbi interpretativi si sollevano col tempo. D’Agata è, appunto, avvocato e, punto sul vivo, prende la parola è afferma: ‹‹Vorrei ricordare al signor assessore che qui io sono in veste di consigliere››. Le coronarie del ciceroniano oppositore reggono. Un po’ meno le gambe del Tremonti nostrano, che si lascia andare sullo scanno con un’aria sconsolata.
Ma è sulle comunicazioni che il bello ha da venire. Zammataro si congratula con le forze dell’ordine e con la magistratura per l’arresto del boss Arena, e rilancia l’idea, avanzata ormai da tempo, di un osservatorio della legalità, per mettere in ‹‹rete tutte le associazioni antiracket e antimafia››. D’Agata, appena il tempo di riprendere fiato, parte subito all’attacco: nella seduta del 14 settembre aveva già parlato dei problemi preventivabili del villaggio S.M. Goretti con le prime piogge. E che si è fatto? Nulla. Bonaccorsi, nella replica a nome dell’amministrazione, gliene darà atto di averlo detto (ché poi Bonaccorsi è un bravo ragazzo!), ma, secondo gli uffici e l’assessorato competente, si è trattato di un nubifragio di enormi proporzioni, non facilmente gestibile comunque.
Arriva il turno di Manlio Messina (Pdl). Due tipi di comunicazione: amministrativo, e quello che egli definisce ‘istituzionale’. Partiamo col primo tipo. Intanto, la riduzione dei parcheggi in piazza Verga, per far largo a posti ‹‹riservati››. ‹‹E poi dicono che la ‘casta’ siamo noi consiglieri. Se ‘casta’ non ci deve essere, non ci deve essere per nessuno››. Poi, una velina che già circolava (e noi siamo stati gli unici a scrivere, seppure a fiaba): durante i mondiali di scherma, il pranzo offerto dalla città ai partecipanti viene spostato all’ultimo istante. Il luogo – villa Manganelli – nel quale si doveva tenere viene chiuso, dopo ispezione da parte comunale, per mancanza delle licenze idonee da parte del ristoratore. Che – a detta del consigliere Messina – fino a qualche giorno prima era socio in affari con il presunto mandante ‘assessoriale’ dell’ispezione.
Ci si può immaginare che accade! Polemiche a non finire, che avranno di certo un seguito. L’altro argomento, dopo questo, che unisce l’intera assise, è la proposta, avanzata dallo stesso Messina, di ‘tassare’ i consiglieri comunali per contribuire alle spese sostenute da Laura Salafica, che da più di un anno è costretta a sostenere gravose cure riabilitative fuori regione. L’iniziativa avrà il supporto di tutti, dal Pd a La Destra. Piace sottolineare quello che Messina ha aggiunto: ‹‹Laura ha dichiarato di essere stata abbandonata. Io stesso – me ne assumo la responsabilità – l’ho dimenticata. È venuto il momento di riparare, affinché questa figlia della nostra città non si senta più sola››.
Parole di grande onestà, alle quali si associano tutti i partiti. D’Agata, a nome del Pd, dichiara di essere disponibile a collaborare nel miglior modo possibile. Invitando – D’Agata non dimentica: benissimo, lo avevamo fatto notare proprio noi di Catania Politica – l’amministrazione a costituirsi (cosa che ancora non è avvenuta) parte civile nel relativo processo.
Gemma Lo Presti (La Destra) chiede che venga devoluto il prossimo gettone di presenza. Le donne! Quante ne sanno le donne! C’è un motivo perché proprio la prossima seduta – e così vi diamo un’anticipazione, cari lettori: venerdì prossimo, 28 c.m, il Consiglio si radunerà per ascoltare le dichiarazioni del sindaco Raffaele Stancanelli. Cosa rara di per sé, figuriamoci dopo la sentenza che gli imporrebbe di scegliere tra la sindacatura e lo scanno di Palazzo Madama. ‹‹Si presume ci sia più gente›› afferma la ‘brava massaia’ Lo Presti.
Pubblicato il 27 ottobre 2011 su Catania Politica
Nessun commento:
Posta un commento