Ti riluce negli occhi il nostro mare, Diotima,
e la nostra terra che il cielo non ha
di ombre uggiose della noia.
Che accade quando vi sprofondo!
-che la notte riceve notizia della fine,
e vita e morte si danno battaglia
in questo campo dilaniato che ho dentro.
Non tace più il mondo le parole dell’amore,
e il cantore smette la triste nenia:
la grigia tela del vissuto passato
si macchia dei colori della tua presenza.
Prende forma – i giorni la plasmano –
questa gioia che respiriamo insieme,
piano, nella tenue luce della passione,
quando non ci bastano sospiri
e l’amore gioca con i nostri palpiti.
Ti ripenso con me all’Amenano,
piazza Duomo popolata solo da passi veloci.
Nel silenzio – ricordi? – qualcosa ci scosse,
finché non ci riemerse innanzi, dopo anni,
alla dolce foce delle tue labbra.
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